Anche se bere in maniera moderata e responsabile è socialmente accettato dalla nostra cultura, non bisogna dimenticare che il consumo di prodotti alcolici (sostanze psicoattive che possono portare a dipendenza) può essere dannoso per la salute e che l’abuso può produrre conseguenze non solo al bevitore ma anche al suo contesto sociale.

Non esiste un consumo sicuro per salute, ma se si beve alcol, non bisogna bere a digiuno e non si devono superare le quantità considerate a basso rischio:

  • 2-3 unità alcoliche al giorno per gli uomini
  • 1-2 unità alcoliche al giorno per le donne
  • 1 unità alcolica al giorno per gli ultra 65enni
  • zero unità di alcol sotto i 18 anni.

L’unità alcolica corrisponde a circa 10-12 grammi di alcol puro, corrispondenti a un bicchiere standard di vino (12°, 125 ml), una lattina di birra (4,5°, 330 ml), un aperitivo (18°, 80 ml), un bicchierino di superalcolico (36°, 40 ml).

I benefici della cessazione

Ridurre il consumo alcolico, o smettere di bere, produce benefici sullo stato di salute a qualunque età. Parte dei danni prodotti, in particolare i rischi acuti, sono completamente reversibili. L’eliminazione dell’alcol comporta, infatti, un’inversione completa del pericolo per tutte le patologie correlate. Anche nelle malattie croniche, come la cirrosi epatica o la depressione, per quanto permanga una quota di rischio a causa dell’esposizione protratta, la riduzione o la cessazione del consumo di alcol sono associate a un rapido miglioramento delle condizioni fisiche e anche a una riduzione della mortalità complessiva. I giovani che diminuiscono drasticamente il loro consumo alcolico in prossimità dell’età adulta riducono in maniera significativa il rischio di sviluppare danni alcol-correlati.

 

Alcol e guida

Guidare dopo aver bevuto aumenta il rischio di provocare o essere vittima di incidenti, infatti l’alcol altera la capacità di rispondere prontamente agli stimoli acustici, luminosi e spaziali. Secondo il codice della strada il limite legale di alcolemia (concentrazione di alcol nel sangue) alla guida non deve superare 0,5 g per litro.

Prima di mettersi alla guida, bisogna ricordare che, per metabolizzare completamente un’unità alcolica, l’organismo impiega almeno un’ora, tempo che varia in funzione del peso corporeo e della sua assunzione o meno a digiuno. Donne e anziani hanno bisogno di un tempo maggiore per smaltire una singola unità alcolica.

 Alcol e gravidanza

L’alcol influisce negativamente sulla funzione riproduttiva. Durante la gravidanza, visto che non è possibile stabilire un consumo sicuro, è bene evitare bevande alcoliche. L’esposizione prenatale all’alcol può essere infatti associata a deficit intellettivi che si manifesteranno successivamente nell’infanzia. Astenersi dall’alcol durante la gravidanza è il comportamento più responsabile e sicuro perché consente di evitare l’aumento del rischio di aborto spontaneo, parto prematuro e basso peso alla nascita del bambino.

Prenditi cura di te

Bere un bicchiere di vino o una birra in compagnia rappresenta per molti un momento di socialità. Tuttavia per mantenere un buono stato di salute è importante essere consapevoli delle modalità con cui si consumano le bevande alcoliche:

  • Bevi solo durante i pasti principali e mai a digiuno.
  • Scegli bevande a bassa gradazione alcolica, come vino o birra, ed evita i superalcolici.
  • Evita di mescolare tra loro diversi tipi di bevande alcoliche.
  • Non bere se hai meno di 16 anni, se sei in gravidanza o allatti, mentre lavori, quando devi metterti alla guida.
  • Se bevi durante i pasti non eccedere rispetto alle quantità considerate a basso rischio.
  • Evita un consumo eccessivo in singole occasioni (binge drinking), fenomeno particolarmente diffuso tra le fasce giovanili e pericoloso sia per la salute che per i comportamenti a rischio che ne derivano.
  • Tieni sempre a mente che la capacità di metabolizzare l’alcol varia in base a fattori diversi come il sesso, l’età, la corporatura.
  • Fai attenzione all’interazione tra farmaci e alcol e e chiedi al medico se sia opportuno bere alcolici durante una terapia farmacologica.

(Fonte www.epicentro.iss.it – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità)

Sei minorenne? Ecco perchè non devi bere.

L’alcol non è per i minori. Se hai meno di 18 anni il tuo organismo non è in grado di “digerire” l’alcol in maniera efficace. E’ questo il motivo per cui la legge vieta ai minori di anni 18 di ricevere bevande alcoliche nei bar, discoteche e in tutti i luoghi pubblici dove è possibile acquistare bevande alcoliche. Chi somministra bevande alcoliche ai minori di 18 anni trasgredisce la legge.

L’alcol fa male al tuo cervello. Bere alcolici sotto i 18 anni produce in maniera più rapida rispetto ad un adulto fenomeni dovuti all’intossicazione da alcol: perdita di coordinamento, riduzione della lucidità, diminuzione della memoria, rallentamento dei riflessi e ritardo della reazione a stimoli luminosi e sonori. In alcuni casi si può avere la perdita di coscienza.

L’alcol danneggia il tuo organismo. L’alcol è in grado di provocare danni a molti organi tra cui, oltre al cervello, il fegato, lo stomaco, la mammella, il cuore. Tra i 18 ed i 20 anni la quantità massima di alcol che l’organismo tollera è un drink al giorno, costituito da un bicchiere, lattina, bottiglietta di una qualsiasi bevanda alcolica o bicchierino di superalcolico. Le ragazze sono più vulnerabili all’alcol dei ragazzi. L’alcol è responsabile direttamente o indirettamente di circa sessanta malattie tra cui il cancro.

L’alcol altera il tuo auto-controllo. L’alcol indebolisce il tuo sistema nervoso centrale facendoti perdere il pieno controllo delle azioni, della capacità di giudizio che ti consente di valutare adeguatamente un rischio. Bere può spingerti a comportarti in maniera rischiosa, come ad esempio guidare quando non dovresti, o avere rapporti sessuali non protetti.

L’alcol può ucciderti. Bere molto in tempi brevi (Binge drinking) provoca uno stato di intossicazione da alcol (ubriachezza) che, in funzione di quantità crescenti, può condurre al coma e perfino alla morte. Anche bere prima di porsi alla guida della moto o di un veicolo può rappresentare un rischio immediato per la vita o di disabilità permanente. L’incidente causato dall’alcol alla guida è in Italia la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

L’alcol può farti del male. Anche se non sei tu a bere. Se sei in giro o ti accompagni ad amici che bevono, anche se tu non bevi puoi correre il rischio di venire coinvolto in incidenti stradali, in atti di violenza o di rimanere vittima di lesioni personali. Nella migliore delle ipotesi, potresti trovarti nella condizione di dover assistere qualcuno che si sente male o che perde il controllo e che, comunque, non è in grado di badare a se stesso.

Così invece di rischiare….

Rispetta la legge. La legge italiana vieta la somministrazione e la vendita di alcolici ai minori di 18 anni.

Diventa responsabile. Un drink può farti risultare positivo alla prova del palloncino (alcolimetro). In Italia, ciò significa il possibile arresto, la sospensione o il ritiro della patente, pagare multe consistenti e sottrazione di punti sulla patente.

Sii consapevole. “Binge drinking” (bere per ubriacarsi) significa bere in un’unica occasione cinque o più bevande alcoliche. Il “binge drinking” nei giovanissimi incrementa il rischio di divenire alcoldipendenti in età adulta. Chi beve per ubriacarsi solitamente lo fà alla ricerca degli effetti che l’alcol determina (ad es. per sentirsi più sicuri o più disinvolti nelle relazioni) senza rendersi conto che l’organismo richiede quantità sempre maggiori di alcol per raggiungere le sensazioni che, all’inizio, erano legate ad un solo bicchiere. Se ti capita di praticare abitualmente il “binge drinking” è probabile che tu abbia bisogno di aiuto.

Conta i bicchieri. Al di sotto dei 18 anni non bere e non chiedere di bere. Tra i 18-20 anni non superare mai il consumo di un drink al giorno ma non bere mai se devi guidare o se devi assumere farmaci.

Conosci i pericoli. L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena, che può determinare una forte dipendenza. Farne uso insieme a qualsiasi altra sostanza può essere estremamente pericoloso. Se bevi alcol insieme ad alcuni farmaci come gli antidolorifici, antifebbrili, molti antibiotici, gli anticoncenzionali, farmaci sedativi e molti altri ancora puoi provocare danni al tuo organismo. L’uso combinato di alcol e altre sostanze ed in particolare l’assunzione con droghe illegali può causare nausea, vomito, svenimenti, problemi cardiaci e difficoltà di respirazione e può portare al coma e alla morte.

Mantieni il limite. L’alcol può avere un effetto depressivo o sedativo o eccitante a seconda delle circostanze e può influenzare negativamente l’attività cerebrale. Se prima di iniziare a bere sei depresso, l’alcol può peggiorare il tuo stato. Se sei agitato, può renderti violento.

(Fonte www.epicentro.iss.it – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità)

Come capire se un amico ha un problema causato dall’alcol?

Alcune volte è difficile capirlo, ma ci sono dei segnali che ti possono guidare e far capire che un tuo amico ha un problema con l’alcol:

  • Si ubriaca regolarmente
  • Mente sulla quantità di alcol che consuma
  • Crede che l’alcol sia indispensabile per divertirsi
  • Ha frequenti episodi confusionali
  • Si sente giù, è depresso, o addirittura ha istinti suicidi o violenti
  • Ha episodi di perdita di coscienza o non riesce a ricordare ciò che ha fatto sotto l’effetto di alcol

Come aiutare qualcuno che ha un problema causato dall’alcol?

Dimostra di essere un vero amico. Puoi addirittura salvare una vita. Incoraggia il tuo amico a smettere di bere oppure a cercare l’aiuto di un medico, di uno psicologo o dei servizi sanitari.

FAQ

Domanda: La birra e il vino sono meno “pericolosi” dei superalcolici?
Risposta: Una bottiglia di birra da 330 ml, oppure un comune bicchiere di vino da 150 ml, contengono la stessa quantità di alcol di un bicchierino di superalcolico da 40 ml. L’alcol può farti ubriacare e causarti problemi indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che consumi.

Domanda: Perché i ragazzi non dovrebbero bere e i loro genitori sì?
Risposta: Il cervello e l’organismo dei più giovani sono ancora in via di formazione e l’uso di alcol può causare problemi di apprendimento, inoltre può aumentare la probabilità di avere problemi di alcolismo da adulti. I ragazzi che iniziano a bere prima dei 15 anni hanno una maggiore probabilità di diventare alcolisti rispetto a coloro che iniziano più tardi.

Domanda: Come posso dire no all’alcol? Temo di venire isolato.
Risposta: Rifiutare è molto più semplice di quanto si pensi. Prova a dire: “No grazie”, “Io non bevo alcolici” o “Non mi piace”. Ricordati che la maggioranza dei ragazzi non beve alcolici: sei in buona compagnia se decidi di essere uno di loro.

In sintesi:

  • Se conosci qualcuno che ha problemi di alcol, incoraggialo a smettere di bere o a farsi aiutare.
  • Se sei tu a bere: se hai meno di 18 anni la scelta migliore è di non bere!
  • Se hai un’età compresa tra i 18 ed i 20 anni e scegli o ti capita di bere fallo con moderazione e non superare mai la quantità di un drink al giorno.
  • Se scegli di bere ricordati di evitare di bere alcolici a stomaco vuoto, lontano dai pasti, e considera che ogni bicchiere richiede circa 2 ore per essere smaltito: ricordalo se devi guidare. Non rischiare mai.
  • Se pensi di avere la necessità di essere aiutato a smettere di bere, fai il primo passo e parlane con qualcuno: non è mai troppo tardi. Parlane con il tuo medico, con uno psicologo, con un insegnante, con i tuoi genitori; parlane con un adulto di cui ti fidi e non rimandare, FALLO OGGI!

(Fonte www.epicentro.iss.it – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità)

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Tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente alla perdita di anni vita in buona salute un posto di primo piano spetta sicuramente al fumo di tabacco, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo.  La dipendenza dovuta alla nicotina contenuta nelle sigarette costituisce l’ostacolo principale per chi intende smettere di fumare, ma giocano un ruolo importante anche fattori di natura psicologica e sociale. Anche se smettere di fumare può non sembrare semplice è la scelta migliore per recuperare anni di vita in salute. Chi non fuma, infatti, ha un’aspettativa di vita di ben 10 anni superiore rispetto ai fumatori. È quindi fondamentale provare a modificare un’abitudine dannosa per riabbracciare il benessere e vivere in salute. Il periodo in cui buona parte dei fumatori accende la prima sigaretta è quello dell’adolescenza, quando si prova per la prima volta per “sentirsi più grandi” e spesso sotto l’influenza dei compagni. È questo in genere il periodo in cui si passa dal consumo occasionale alla dipendenza ma è anche la fase in cui è più facile smettere, in quanto si è influenzati più da fattori sociali che da quelli fisici legati alla dipendenza da nicotina.

Perché smettere di fumare?

Quando si fuma una sigaretta, nei polmoni si sprigionano più di 4000 sostanze chimiche. Tra le più pericolose c’è il catrame, le cui sostanze cancerogene si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie, oltre a sostanze irritanti che favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisemi. Tra le sostanze tossiche e cancerogene c’è poi la nicotina, principio attivo responsabile del quadro di dipendenza. Il fumo da tabacco è causa di cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie e ha un effetto negativo sul sistema riproduttivo sia dell’uomo che della donna, riducendo la fertilità. I danni fisici dovuti all’esposizione al fumo di tabacco sono legati a diversi fattori:

  • età di inizio
  • numero di sigarette giornaliere
  • numero di anni di fumo
  • inalazione più o meno profonda del fumo.

Alcune cose da sapere

Gli ostacoli per chi vuole smettere di fumare sono spesso di natura psicologica e generalmente si tende a sopravvalutarli. Chi vuole provare ad abbandonare l’abitudine al fumo deve tenere conto di alcune informazioni:

  • il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti e si può cercare di distrarsi con piccoli accorgimenti come masticare una gomma o una caramella, bere un bicchiere d’acqua, chiacchierare con qualcuno, fare una passeggiata
  • i sintomi dell’astinenza si attenuano già nella prima settimana
  • già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo si ottengono i primi effetti benefici per l’organismo
  • smettendo di fumare un aumento di peso di circa 2-3 chilogrammi è possibile ma per evitarlo basta attenersi ad uno stile di vita salutare  bevendo molti liquidi, riducendo il consumo di alcolici, aumentando il consumo di frutta e verdura e il tempo dedicato all’attività fisica
  • anche se fumare è considerato da molti un “piacere”, chi smette recupera piaceri perduti come assaporare il vero gusto degli alimenti, sentire gli odori e respirare meglio
  • anche dopo la cessazione può capitare di ricominciare a fumare. La ricaduta non deve scoraggiare ma può essere vista come un momento utile per conoscere e affrontare meglio i momenti critici.

I benefici per chi smette

I benefici derivanti dalla cessazione dell’abitudine al fumo sono noti e cadenzati nella loro sequenza temporale. Alcuni di questi sono ottenibili a brevissimo termine dall’“ultima sigaretta”, altri impiegano mesi o anni per consolidarsi.

Quando si smette di fumare, in generale si ottengono benefici di vario tipo:

  • si respira meglio e gradualmente spariscono tosse, faringiti, laringiti, bronchiti croniche ed enfisema polmonari
  • aumenta la resistenza fisica e migliora la prontezza di riflessi
  • si hanno una maggiore concentrazione e calma
  • si dorme meglio
  • diminuiscono notevolmente i rischi di patologie circolatorie, cardiache e polmonari e il pericolo di ictus o di ostruzione delle arterie.

Altri benefici:

  • il viso appare generalmente più disteso e pulito
  • gli occhi sono più limpidi
  • si riducono le occhiaie e le borse palpebrali
  • l’alito è più fresco
  • i capelli non sono più impregnati di fumo
  • il colorito diviene più roseo.

I tempi di comparsa dei benefici

  • Dopo poche ore l’ossigeno contenuto nel sangue torna alla normalità, il monossido di carbonio viene eliminato dal corpo e migliorano respirazione, i sensi del gusto e del tatto.
  • Dopo alcune settimane aumenta la luminosità della pelle e si hanno vantaggi sulla circolazione.
  • Dopo 3-12 mesi migliora la funzione polmonare e si riduce il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari.
  • Dopo 10 anni i rischi sono paragonabili a quelli di chi non ha mai fumato.

Per maggiori dettagli leggi anche la tempistica dei benefici post cessazione sul sito del ministero della Salute.

Se vuole smettere di fumare si troverà ad affrontare un vero e proprio momento di cambiamento. Con l’aiuto di questa guida potrai superare le difficoltà che incontrerai e imparare a riconoscere le tue risorse.

La Guida è uno strumento per smettere di fumare che fornisce indicazioni, consigli e strategie, basate su ricerche scientifiche.
Se hai già provato a smettere di fumare saprai che può essere difficile. Molte persone fanno 2, 3 o più tentativi prima di riuscirvi
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DOCUMENTI

ALCOL
(fonte Epicentro – materiali aggiornati al 2018)
FUMO