Prende il via anche quest’anno la Campagna di comunicazione per la Vaccinazione Antiinfluenzale che la ASL di Teramo, in collaborazione con la Regione Abruzzo, ha attivato per invitare i cittadini a vaccinarsi.
Non solo ambulatori vaccinali su tutto il territorio provinciale, SCARICA QUI SEDI E ORARI
ma anche un ambulatorio itinerante attrezzato su un jumbo truck, con personale medico a bordo che raggiungerà, dal 9 al 15 di novembre, 6 Comuni della provincia di Teramo:
TERAMO, P.za Martiri della Libertà, 9 e 10 novembre
SILVI, P.zza Marconi, 11 novembre
ROSETO, P.zza Ponno L.mare Nord, 12 novembre
MONTORIO, Largo Rosciano, 13 novembre
GIULIANOVA, P.zza del Mare, 14 novembre
COLONNELLA, Centro Commerciale Val Vibrata, 15 novembre
VI ASPETTIAMO!
Cos’è l’influenza
L’influenza è una malattia provocata da virus che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti, ma anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona, o per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Spesso vengono impropriamente etichettate come “influenza” diverse affezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili. Nello stesso periodo dell’anno in cui la circolazione dei virus influenzali è massima (in Italia solitamente in autunno-inverno) possono contemporaneamente circolare molti altri virus che provocano affezioni del tutto indistinguibili, dal punto di vista clinico.
L’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti, sia per l’attuazione delle misure di controllo, e sia per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia. E’ tra le poche malattie infettive che, di fatto, ogni uomo sperimenta più volte, nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive.
Alla base dell’epidemiologia dell’influenza, infatti, c’è la marcata tendenza di tutti i virus influenzali a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie, che permettono loro di aggirare la barriera costituita dall’immunità presente nella popolazione con esperienza pregressa di infezione.
In arrivo dai paesi dell’emisfero meridionale, quest’anno i virus “mutati” sono dotati di un particolare potenziale pandemico, cioè della capacità di provocare epidemie estese in breve tempo a tutta la popolazione del globo. Le caratteristiche del tutto nuove rispetto ai virus circolanti, infatti, fanno sì che la popolazione umana non abbia alcuna protezione immunitaria (acquista naturalmente o per effetto della vaccinazione) nei loro confronti. Ciò spiega perché l’influenza possa ripetutamente colpire la popolazione e causare ricorrenti epidemie, la cui unica prevenzione resta il vaccino.
Questo spiega, inoltre, perché la vaccinazione va ripetuta ogni anno.
Le epidemie influenzali annuali sono associate a morbosità e mortalità elevate. L’influenza colpisce ogni anno in media l’8% della popolazione italiana.
I casi severi e le complicanze dell’influenza sono, tuttavia, più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio, come, ad esempio, il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane, che non rientrano in alcuna delle categorie citate.
Come si trasmette l’influenza
L’influenza si trasmette per via aerea attraverso minuscole goccioline emesse durante la respirazione oppure tramite mani o superfici contaminate dalle secrezioni del naso e della gola. Per questo, alcune buone abitudini possono giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.
Poche e semplici regole per limitare il contagio
Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili, possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol.
Coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare.
Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo.
Rimanere a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarvi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus.
Quali sono i sintomi
I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni.
Chi deve vaccinarsi
Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni.
La vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che, per le loro condizioni personali, corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza:
Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza
Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
-
- malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
- diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
- insufficienza renale/surrenale cronica
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
- patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
- epatopatie croniche.
Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
Persone che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio
Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
- Forze di polizia
- Vigili del fuoco
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
- Allevatori
- Addetti all’attività di allevamento
- Addetti al trasporto di animali vivi
- Macellatori e vaccinatori
- Veterinari pubblici e libero-professionisti
Altre categorie
- Donatori di sangue
False controindicazioni al vaccino
- Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche
- Malattie acute di lieve entità
- Allattamento
- Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione di immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale.
La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immune.
Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale.
I falsi miti sul vaccino
- L’influenza non è una malattia seria quindi non ho bisogno del vaccino
Ecco perché è falso
L’influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che, in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte. Più di 650 mila persone, nel mondo, muoiono ogni anno di influenza.
Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere più a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmoniti e peggioramento delle condizioni fisiche.
- Il vaccino antinfluenzale può farmi contrarre l’influenza
Ecco perché è falso
Il vaccino antinfluenzale contiene virus inattivati; i virus, cioè, sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare. I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa.
Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, risolvendosi con trattamenti sintomatici (antifebbrili, analgesici) nel giro di un paio di giorni. Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone anziane.
- Il vaccino antinfluenzale può causare malattie croniche o la sindrome di Guillain Barrè (GBS)
Ecco perché è falso
I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nei vaccinati alcuna malattia cronica così come non ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione.
I casi di GBS si verificano comunemente in seguito ad un’infezione gastrointestinale o un’infezione respiratoria acuta tra cui l’influenza, per cui la vaccinazione antinfluenzale può effettivamente ridurre il complessivo rischio di GBS, prevenendo l’influenza. I dati sull’associazione tra GBS e vaccinazione antinfluenzale stagionale sono variabili e incoerenti in tutte le stagioni influenzali. Se c’è un aumento del rischio di GBS dopo la vaccinazione antinfluenzale è piccolo, nell’ordine di uno o due casi di GBS aggiuntivi per milione di dosi di vaccino antinfluenzale somministrati. Alla luce delle evidenze disponibili l’immunizzazione annuale con il vaccino influenzale è un’importante pratica di sanità pubblica, che deve essere continuata e incoraggiata per prevenire la morbosità e la mortalità di questa importante malattia.
- Mi sono vaccinato e ho contratto l’influenza, quindi il vaccino non funziona
Ecco perché è falso
I vaccini per l’influenza stagionale sono studiati per proteggere contro l’infezione e la malattia causata dai virus influenzali che la comunità scientifica indica come i più probabili responsabili della stagione influenzale. I vaccini antinfluenzali NON proteggono invece da infezioni e malattie causate da altri virus che possono dare sintomi simili all’influenza (cosiddette sindromi para-influenzali). Durante la stagione influenzale circolano, infatti, molti altri virus: rinovirus (causa del “raffreddore comune”), virus respiratori sinciziali (causa più frequente di sindrome respiratoria grave nella prima infanzia e importante causa di morte da patologia respiratoria nei soggetti con 65 anni e più) ma anche i virus responsabili della cosiddetta influenza intestinale.
- Mi sono vaccinato contro l’influenza o ho contratto l’infezione lo scorso anno quindi non posso prenderla anche quest’anno
Ecco perché è falso
La protezione indotta dal vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e dura per un periodo di sei/otto mesi per poi decrescere. Per tale motivo, e poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale, anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla stagione precedente.
- Sono in gravidanza quindi non dovrei vaccinarmi contro l’influenza
Ecco perché è falso
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne in gravidanza, in quanto protegge sia la mamma, riducendo il rischio di ricovero almeno del 50%, che il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.
- Gli antibiotici possono curare l’influenza
Ecco perché è falso
Gli antibiotici sono efficaci solo contro malattie di origine batterica e risultano totalmente impotenti nei confronti di una malattia virale, come l’influenza. L’uso inappropriato di tali farmaci potrebbe, inoltre, essere controproducente, in quanto potrebbe rendere la loro azione inefficace, qualora la loro assunzione fosse realmente necessaria. La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza.
Fonte: Ministero della Salute