Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche, ed è caratterizzata da una condizione di iperglicemia, cioè aumento del glucosio nel sangue.
E’ una malattia cronica che necessita di trattamenti per tutta la vita. Il diabete è una delle patologie croniche a più larga diffusione in tutto il mondo e, con le sue complicanze, rappresenta un problema sanitario per le persone di tutte le età e di tutte le aree geografiche, con un più grave coinvolgimento, peraltro, delle classi economicamente e socialmente svantaggiate.
Nelle società industrializzate il diabete è in costante aumento favorito da abitudini alimentari non corrette e da sedentarietà.

Quanti tipi di diabete esistono?

Diabete tipo 1:
si ha quando le cellule del pancreas che producono insulina sono distrutte da un processo autoimmune e non sono più capaci di produrla, per cui è necessario somministrare quotidianamente l’insulina sottocute con piccole siringhe, penne o microinfusori.

Diabete tipo 2:
di solito colpisce gli adulti per lo più in sovrappeso, nei quali le cellule del pancreas producono in modo inadeguato l’insulina che viene mal utilizzata. Non sempre è necessaria la somministrazione di insulina e spesso può essere trattato con corretti stili di vita e altri farmaci.

Diabete gestazionale:
viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza e in genere regredisce dopo il parto. Le donne con pregresso diabete gestazionale hanno, anche a distanza di anni, un maggior rischio di sviluppare il diabete.

Diabete Monogenico:
è una forma di diabete rara, è una varietà in cui esiste un difetto genetico singolo capace di determinare iperglicemia. E’ un diabete che si trasmette da una generazione all’altra. L’esempio tipico è il MODY (Maturità Onset Diabetes of the Young).

Diabete secondario:
si tratta del diabete che insorge come effetto di altre patologie o per utilizzo prolungato di taluni medicinali. Fra le malattie che possono causare diabete vanno ricordate le malattie del pancreas e di altre ghiandole endocrine, la cirrosi epatica, l’insufficienza renale cronica (NO), l’acromegalia, la sindrome di Cushing. Il diabete si sviluppa anche quando viene asportato chirurgicamente il pancreas. Il diabete, soprattutto nelle persone predisposte, si può sviluppare in caso di terapia prolungata con cortisone o altri farmaci.

Il diabete è una malattia molto comune. In Italia circa 3 milioni di persone hanno avuto una diagnosi di diabete e accanto a questi si stima che un altro milione e mezzo abbia la malattia senza saperlo.

Circa il 95% dei casi di diabete noto e virtualmente tutti i casi di diabete ignoto sono inquadrabili come diabete tipo 2, dei quali però circa il 5%, se adeguatamente valutati, sarebbero inquadrabili come varietà di diabete monogenico o secondario ad altra patologia. Circa il 5% dei casi di diabete noto sono inquadrabili come di tipo 1, in alcuni casi ad insorgenza tardiva (LADA, latent autoimmune diabetes of the adult).

Dunque un’altissima percentuale di malati di diabete avrebbero potuto prevenire la sua comparsa praticando un corretto stile di vita.

L’ approccio alla malattia diabetica si basa su tre elementi fondamentali: dieta, esercizio fisico e trattamento farmacologico (insulina o ipoglicemizzanti orali) con diversa priorità a seconda del tipo di diabete.
L’approccio nutrizionale rappresenta il trattamento di base anche in considerazione del fatto che circa un terzo dei pazienti diabetici può essere compensato con la dieta e che, nei pazienti in trattamento farmacologico, ciò consente il mantenimento al minimo della terapia.
Un efficace controllo del diabete, in qualunque stadio e di qualsiasi tipo, è dunque possibile con il controllo ottimale della dieta.
Essa si propone i seguenti scopi:

  1. Fornire le calorie sufficienti per raggiungere e mantenere il peso corporeo nei limiti fisiologici;
  2. Fornire un’alimentazione razionalmente ottimale dal punto di vista qualitativo;
  3. Consentire la migliore regolazione dei valori glicemici durante le 24 h mediante la più opportuna scelta degli orari dei pasti;
  4. Contribuire a prevenire le complicanze acute del diabete insulino trattato e quelle croniche del diabete in genere.

Gli obiettivi comportamentali e clinici specifici di ogni paziente vanno poi discussi, negoziati e stabiliti singolarmente.
A conferma dell’importanza della dieta nel trattamento del diabete, diversi studi hanno dimostrato che il programma di trattamento del diabete deve mirare al raggiungimento dell’euglicemia per ritardare la comparsa o rallentare la progressione delle complicanze, suggerendo che la nutrizione può essere considerata l’elemento critico, fondamentale, nel trattamento del diabete, ai fini del raggiungimento di un efficace controllo della glicemia nei pazienti.

Gli studi scientifici lo dimostrano: la salute si costruisce a tavola, sulla base del cibo che mangiamo. È dunque importante dare la giusta importanza a una dieta varia ed equilibrata, caratterizzata dall’assunzione bilanciata dei vari nutrienti. L’equilibrio alimentare non si costruisce su un unico pasto o su un unico giorno ma piuttosto su una continuità settimanale. Non esistono cibi “proibiti” come neanche cibi “miracolosi”, anche se, ovviamente, alcuni alimenti sono considerati più salutari (come la frutta, la verdura, i farinacei, il pesce) e altri meno (come i cibi zuccherati o troppo salati, le carni rosse, i grassi di origine animale).

Mangiare sano aiuta a prevenire e a trattare molte malattie croniche come l’obesità e il sovrappeso, l’ipertensione arteriosa, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, le malattie metaboliche, il diabete tipo 2, alcune forme di tumori. Inoltre, una sana alimentazione fortifica il sistema immunitario contribuendo a proteggere l’organismo da alcune malattie non direttamente legate alla nutrizione.

I rischi di mangiare male

Il rischio cardio e cerebrovascolare è fortemente influenzato dal tipo di alimentazione. Per ridurre l’aterosclerosi e le sue conseguenze è importante limitare i grassi di origine animale contenuti nella dieta. È anche consigliabile una riduzione dell’uso quotidiano di sale da cucina per il riequilibrio dei valori di pressione arteriosa e quindi del rischio di ipertensione e di scompenso cardiaco. Va infine ridotto l’apporto di carne e grassi animali perché esiste un’associazione diretta tra un loro consumo eccessivo e il rischio di tumori.Il rischio obesità, in particolare, è determinato non solo da una dieta scorretta (che determina uno squilibrio fra assunzione calorica e spesa energetica a favore della prima) ma anche da uno stile di vita sedentario. Sovrappeso e obesità sono definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come condizioni di anormale o eccessivo accumulo di grasso corporeo che presenti un rischio per la salute.

Prenditi cura di te, mangia sano

Il modo più efficace per garantire un apporto adeguato di energia e nutrienti è quello di variare il più possibile e di combinare, opportunamente, i diversi cibi. I principali gruppi di alimenti che devono essere presenti nell’alimentazione quotidiana per garantire una dieta equilibrata sono:

  • frutta e verdura: alimenti privi di grassi e ricchi di vitamine, minerali e fibre. Hanno un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie croniche che compaiono in età adulta. Offrono una grande varietà di sapori, tutto il necessario per coniugare salute e soddisfazione. Possono essere mangiati in tutti i modi: freschi, congelati, in scatola, cotti o crudi. Oppure sotto forma di spremute di frutta o succhi puri al 100%, di frullati, di salse (preferibilmente senza zucchero aggiunto) e di minestre. Attenzione però ai “falsi amici”, come alcuni tipi di succhi di frutta o le bevande aromatizzate, quelle gassate o i nettari di frutta, tutti prodotti che spesso contengono molto zucchero e poche fibre. Una dieta sana prevede almeno 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno. Per “porzione” si intende l’equivalente di 80 grammi circa o, per avere un’idea più semplice, la quantità di frutta o verdura cruda che può essere contenuto sul palmo di una mano, oppure mezzo piatto di verdura cotta. Qualche esempio: un pomodoro di medie dimensioni, una manciata di pomodorini, una pugno di fagiolini, una scodella di minestra, 1 mela, 2 albicocche, 4-5 fragole, 1 banana, ecc. È importante ricordare che la frutta e verdura di stagione sono spesso più economiche e gustose.
  • alimenti ricchi di amido: come cereali, pane, pasta, patate, polenta sono alimenti che in una dieta equilibrata devono essere consumati quotidianamente. Hanno un alto valore energetico ma non contengono elevate quantità di grasso. Mangiare alimenti ricchi di amido è importante perché contengono i carboidrati complessi che, a differenza di quelli semplici propri dei cibi zuccherati, forniscono energia che il corpo utilizza gradualmente. Si può dunque mangiare questo tipo di alimenti senza paura di ingrassare purché si usi un condimento leggero e privo di grassi e si eviti di assumere contemporaneamente altri cibi che contengono un’alta percentuale di carboidrati complessi nello stesso pasto. Un uso limitato di pasta, pane e riso va considerato solo in caso di sovrappeso o obesità.
  • latte e derivati: la loro funzione principale è fornire calcio in forma altamente assorbibile e utilizzabile dall’organismo. Questo è essenziale per la costruzione del tessuto osseo e la sua manutenzione, la contrazione muscolare, la coagulazione del sangue, ecc. Riguardo ai formaggi, è importante farne un uso moderato e prediligere quelli freschi a basso contenuto di grassi (come la ricotta di mucca). I formaggi non vanno mangiati alla fine del pasto, ma vanno considerati sostitutivi della carne o del pesce. Attenzione però ai “falsi amici”: anche se la panna e il burro sono a base di latte, non vanno considerati prodotti lattiero-caseari, ma grassi di origine animale di cui bisogna limitare il consumo.
  • pesce, carne e uova: forniscono proteine di alta qualità. Carne e pesce forniscono anche ferro. Il pesce ha poi un effetto protettivo dovuto al tipo di grassi contenuti (omega-3) che riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Si consiglia di mangiare carne, pesce o uova, 1 o 2 volte al giorno. Per quanto riguarda il pesce si raccomanda di mangiarlo (sia fresco che surgelato) almeno 2 volte a settimana. È importate privilegiare le carni magre (pollo, tacchino, vitello e coniglio) limitando il consumo di carni rosse e grasse (maiale, oca, anatra). È preferibile la cottura alla griglia, alla piastra o al vapore, limitando l’uso di salse ricche di grassi. È sano anche limitare il consumo di insaccati e preferire i salumi magri, ricordando comunque che possiedono un alto contenuto di sale.
  • grassi da condimento: il loro consumo deve essere contenuto, dando la preferenza all’olio extravergine di oliva e in generale agli oli vegetali, limitando l’uso di grassi di origine animale come burro, lardo, strutto e panna, che contengono elevate quantità di grassi saturi. L’eccessivo consumo di grassi aumenta il rischio di sovrappeso e lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Ricorda che gli olii hanno un alto valore energetico e che oltre ai grassi da condimento, quelli che aggiungiamo durante la preparazione di una pietanza, esistono altri grassi “nascosti”, sia già presenti negli alimenti che aggiunti durante la loro fabbricazione.

Inoltre:

  • non bisogna eccedere nell’uso del sale, perché un consumo eccessivo favorisce l’ipertensione e le malattie cardiovascolari. Riduci dunque il sale aggiunto agli alimenti sia durante la cottura che prima del consumo, sostituendolo magari con spezie ed erbe aromatiche. Fai anche attenzione al sale contenuto nei cibi confezionati. Per approfondire l’importanza di una dieta a basso contenuto di sale visita le pagine dedicate sul sito del Progetto Cuore
  • moderare il consumo di alimenti e bevande dolci, perché questi alimenti sono ricchi di grassi e zuccheri, sono calorici e, se consumati in eccesso, possono far ingrassare e portare al diabete. Se ti piace finire il pasto in dolcezza, prendi un frutto oppure prediligi i dolci fatti in casa, purché preparati con grassi vegetali e in quantità moderate
  • bere acqua in grande quantità, perché il nostro corpo è composto di oltre il 60% di acqua, ma ogni giorno ne perdiamo una parte attraverso il sudore, l’urina, la respirazione. Abbiamo quindi bisogno di compensare queste perdite (circa 2,5 litri al giorno) per mantenere l’equilibrio nel corpo. Non aspettare di avere sete per bere: quando si prova la sensazione di sete, il nostro corpo è già a corto di acqua. Questo è importante soprattutto nella stagione calda, e in particolare per i bambini e gli anziani. Se hai difficoltà a bere acqua semplice, preparati una tisana o un infuso. Oppure aromatizza l’acqua con qualche fogliolina di menta, del succo di limone o una fetta d’arancia
  • seguire la dieta di tipo mediterraneo, perché è uno strumento efficace per ridurre il rischio cardiovascolare grazie anche all’azione sull’aterosclerosi, e perché protegge dallo sviluppo di tumori dello stomaco e del colon.

Leggi anche le “Linee guida per una sana alimentazione italiana” (pdf 2,4 Mb) a cura dell’l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran).

Se “mangiar sano” ti fa venire in mente tutti gli alimenti che non puoi mangiare, prova a re-inquadrare il problema pensando a tutti i nuovi cibi che puoi provare. Inizia con qualche frutto esotico, cerca di creare versioni più salutari di piatti che in partenza non lo sono (per esempio cucinando al forno pietanze che generalmente si friggono), aggiungi qualche aroma naturale a piatti che ti sembrano insipidi (per esempio un po’ di rosmarino nelle verdure al vapore o grigliate). Ricorda che non è necessario rinunciare ai propri cibi preferiti, si possono mangiare tutte le pietanze anche se caloriche, grasse e zuccherate, l’importante è mangiarle una volta ogni tanto, in minore quantità, bilanciarle con cibi salutari e con un po’ più di esercizio fisico. L’essenziale è costruire i propri pasti in modo bilanciato e non digiunare. Se per esempio in qualche occasione si esagera un po’, si può compensare con pasti più leggeri nei giorni successivi. Infine, evita le diete “fai da te” e rivolgiti al tuo medico di fiducia per qualche consiglio su come mangiare meglio. Ricordati che oggi non si parla più di diete, ma di linee di corretta alimentazione e di stili di vita salutari.

L’importanza dei pasti

I nutrizionisti raccomandano di fare 3 pasti al giorno: colazione, pranzo, cena. A questi si può aggiungere uno spuntino, consigliato soprattutto per bambini, anziani o semplicemente quando si ha fame. I pasti scandiscono la nostra giornata e danno al corpo dei punti di riferimento che ci aiutano a regolare meglio l’assunzione di cibo. Da qui l’importanza di non saltare i pasti: infatti, saltandone uno il nostro organismo tenderà a rifarsi al pasto successivo e a mangiare di più per prevenire un eventuale stimolo di fame. Anche il tempo necessario per consumare il pasto è importante: In effetti il nostro cervello ha bisogno di circa 20 minuti prima che il cervello percepisca che abbiamo mangiato abbastanza. Prendiamoci dunque tutto il tempo per assaporare e gustare il nostro cibo, magari in buona compagnia.

 

(Fonte www.epicentro.iss.it – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità)

La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato. Per stile di vita si intendono le abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo.

La dieta del soggetto con diabete (definita negli USA: Medical Nutrition Theraphy, cioè terapia medica nutrizionale) ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità.

L’attività fisica è importante in quanto:

a) contribuisce al calo di peso;

b) fa consumare glucosio nei muscoli e, quindi, riduce la glicemia;

c) aumenta la sensibilità insulinica, correggendo quindi una delle cause del diabete;

d) aumenta il colesterolo HDL (“buono”) e riduce la pressione arteriosa, migliorando molti fattori di rischio delle complicanze croniche.

L’attività fisica deve essere regolare e adatta alle condizioni del paziente, tenendo conto di età, possibilità di spostamenti per raggiungere i luoghi dove viene svolta, disponibilità economiche, malattie concomitanti, eventuali complicanze del diabete.

Un’attività fisica di tipo aerobico e di grado moderato per almeno 150 minuti a settimana oppure di tipo più intenso per 90 minuti a settimana è raccomandata per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo. Dovrebbe essere distribuita in almeno tre volte a settimana e con non più di due giorni consecutivi senza attività.  Anche una semplice passeggiata quotidiana di 30-45 minuti, meglio se con passo un po’ spedito, si traduce in vantaggi notevoli dal punto di vista del diabete.

Come muoversi un pò di più ogni giorno

Nella vita quotidiana, la comodità offerta da tanti generi di conforto rischia di farci scivolare verso la pigrizia e verso un eccesso di sedentarietà. Piccoli gesti e sforzi quotidiani possono diventare un pretesto per fare un po’ di esercizio. L’importante è mantenersi attivi sfruttando ogni occasione. È importate cogliere ogni momento della giornata:

  • vai a lavorare o a scuola a piedi o in bicicletta
  • se usi i mezzi pubblici, scendi una fermata prima e finisci il tragitto a piedi
  • non prendere la macchina per fare piccoli spostamenti e, quando la usi posteggiala un pò più lontano
  • fai le scale e non prendere l’ascensore porta a spasso il cane fai giardinaggio o i lavori domestici
  • vai a ballare
  • gioca con i tuoi bambini
  • organizza una passeggiata con i tuoi amici.

Ricorda, non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi e i benefici si percepiscono subito, non appena si inizia a essere un pò più attivi.

DOCUMENTI

Organizzazione Mondiale Sanità  – Piano d’azione globale per promuovere l’attività fisica 2018-2030- testo completo (inglese)
Organizzazione Mondiale Sanità  – Piano d’azione globale per promuovere l’attività fisica 2018-2030- brochure (inglese)
Organizzazione Mondiale Sanità – Lo studio HBSC – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare
Organizzazione Mondiale Sanità – Livelli raccomandati di attività fisica per fasce di età
Istituto Superiore Sanità – Rapporto 2018 movimento sport e salute

PER I RAGAZZI

Linee guida per una corretta alimentazione – POSTER CANGURO
Linee guida per una corretta alimentazione –METRO CANGURO
Linee guida per un corretto stile di vita – POSTER CANGURO ALIMENTAZIONE ATTIVITA’ FISICA
Linee guida per un corretto stile di vita – SLIDE CANGURO ALIMENTAZIONE ATTIVITA’ FISICA

PER I GENITORI

Linee guida per un corretto stile di vita – Raccomandazioni ai genitori (brochure)

PER GLI ULTRA 64ENNI

Linee guida per un corretto stile di vita – Colori in movimento (brochure)

PER TUTTI

Linee guida per un corretto stile di vita – Uno stile di vita corretto ti aiuta a vivere meglio (brochure)
Comunicazione Regione Abruzzo  – Allontana la minaccia: muoviti di più e mangia sano per prevenire il diabete (brochure)

VIDEO
PERCORSO SALUTE ASL TERAMO – Obesità infantile
PERCORSO SALUTE ASL TERAMO – Dipartimento di Prevenzione